Codici identificativi del prodotto

Scopo dei codici

I codici identificativi dei prodotti rispondono alla necessità che ha ogni azienda al mondo di saper riconoscere – in modo puntuale e facilmente comprensibile – un determinato oggetto.

Ogni codice è stato concepito con uno scopo specifico e per un uso particolare: alcuni sono necessari per la pubblicazione delle inserzioni sui marketplace, altri fondamentali per una gestione interna chiara e ordinata.

Tipi di codici

Orbene per riferirsi allo stesso prodotto in modo inequivocabile é usato il codice EAN.

Un’azienda come Amazon tuttavia deve utilizzare un altro codice cioè FNSKU perchè lo stesso prodotto può essere venduto da Aziende diverse.

Infine Olioliva chiede di apporre su ogni contenitore un codice interno (lo SKU) che consente di tracciare la provenienza di un prodotto in caso di contestazioni.

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Qui puoi trovarli suddivisi per significato e utilizzo specifico.

Codice SignificatoUso
ASINAmazon Standard Identification Number – codice alfanumerico di 10 cifre assegnato da Amazon per ogni articolo. Viene generato al momento della creazione dell’articolo. Questo codice é detto altrimenti FNSKU.E’ un codice specifico per Amazon 
GTIN: EAN13 e UPCGTIN è un codice usato per riconoscere prodotti e colli. Della famiglia dei codici GTIN, nello specifico, in Europa è in uso il codice EAN (European Article Number), un codice a barre utilizzato per l’identificazione univoca di prodotti destinati al consumatore finale, generalmente a 13 cifre (viene indicato anche come GTIN-13) occasionalmente a 8 o 14 cifre. Per l’ America invece è in uso il codice UPC a 12 cifre. Codice obbligatorio su Amazon e su ePrice. Presto obbligatorio anche su eBay. 
SKU Lo SKU (Stock Keeping Unit) è un codice attribuito univocamente ad un articolo gestito a magazzino. Viene attribuito dal venditore per avere una chiara gestione del magazzino.   Usato su tutti i marketplace.  
Etichetta personalizzata E’ un codice attribuito univocamente ad un articolo gestito a magazzino. Viene attribuito dal venditore per avere una chiara gestione del magazzino.E’ sinonimo di SKU, e di Codice prodotto. Terminologia usata su eBay.
MPNManufacturer Part Number è un codice attribuito univocamente ad un articolo e viene attribuito dal Produttore di quell’articolo.Obbligatorio su eBay per alcune categorie di prodotto
Codice prodottoE’ un codice attribuito univocamente ad un articolo gestito a magazzino. Viene attribuito dal venditore per avere una chiara gestione del magazzino. E’ sinonimo di SKU e di Etichetta personalizzata
KTYPECodice utilizzato per definire i pezzi di ricambio compatibili per una vettura in particolare. E’ considerato standard, per convenzione, il database di TecDoc.Usato su eBay e Amazon per fare le inserzioni con compatibilità 
ISBNL’ISBN (International Standard Book Number) è un codice che identifica in modo internazionale e univoco un libro. Un identificatore numerico unico per i libri commerciali pubblicati dal 1970; si trova sul retro del libro insieme al codice a barre. Solitamente ha 10 cifre oppure 13 con un prefisso uguale a  978 o 979.Su Amazon combacia con il codice ASIN. Non obbligatorio su eBay 
ePIDIl codice ePID (ebay Product ID) è un codice inserito da ebay a partire da Maggio 2018 paragonabile al codice ASIN di Amazon, cioè un codice interno che identifica in modo univoco uno specifico prodotto.Tale codice sarà inserito a partire dai seguenti marketplace ebay:US (.com),UK (.co.uk),AU (.com.au),CA_EN (.ca) Sarà necessario su ebay per determinati Brand appartenenti a determinate categorie.

Certificazione Biologica

Rilascio della certificazione biologica

La certificazione da agricoltura biologica viene rilasciata alle aziende solo se in ogni fase del percorso di produzione di un determinato prodotto, vengono rispettate una serie di regole stabilite in Italia dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Ogni azienda che richiede la certificazione biologica, che si tratti di produzione agricola, di trasformazione alimentare, di allevamento e zootecnica, di importazione di prodotti, o altro, deve sottoporsi al sistema di controllo degli organismi preposti sulla base del regolamento in vigore.

Al vertice in Italia, abbiamo il Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali. A livello locale le Amministrazioni Regionali, invece, delegano il compito di vigilanza territoriale ad organismi di controllo terzi ed indipendenti (OdC).

L’OdC:

  • controlla ogni singola parte del ciclo produttivo dall’inizio della produzione,
  • segue le eventuali fasi di trasformazione, di immagazzinamento, di trasporto e di distribuzione durante la vendita,
  • rilascia la conformità nel settore della produzione biologica,

 

La presenza del logo BIO garantisce che:

– il 95% degli ingredienti agricoli proviene da produzione biologica;

–  i prodotti non contengono ingredienti OGM e se involontariamente in misura non superiore allo 0,9%;

– il prodotto è in regola con il Regolamento CE 384/2007 relativo alla produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici;

– l’alimento proviene direttamente dal produttore o è preparato in una confezione sigillata;

– il prodotto porta il nome del produttore, dello stabilimento di lavorazione ed il nome del codice dell’organismo di ispezione.

Differenza tra Dop e Igp

Chi stabilisce la differenza

I Regolamenti della UE stabiliscono la differenza tra l’olio che può essere certificato DOP e quello che può essere certificato IGP ovvero tra la denominazione di origine protetta (DOP) e denominazione di origine protetta (IGP). 

Altra cosa é la certificazione DOP e la certificazione IGP.

Entrambi dipendono dall’ambiente geografico. Per la DOP  tutte le qualità o le caratteristiche del prodotto si riferiscono ad un determinato ambiente geografico. L’IGP, invece, fa riferimento e una determinata qualità, o caratteristica.

Per ottenere la DOP, la produzione, la trasformazione e la lavorazione del prodotto devono avvenire in un’area geografica determinata. Invece basta che anche una sola fase del processo produttivo (purchè capace di attribuire al prodotto quella determinata qualità o caratteristica di pregio di cui si è detto) avvenga nella zona stabilita perché il prodotto non possa avere la DOP ma la IGP.

Clicca per conoscere le DOP italiane.

Certificazione dell’olio IGP Sicilia

Come ottenere la certificazione Igp Sicilia

Per ottenere la certificazione dell’olio Igp Sicilia, dal 17 giugno 2015,  i produttori IGP devono attenersi, come per le denominazioni DOP,  alle rigide regole contenute nel disciplinare il cui rispetto è garantito dall’Istituto Regionale del vino e dell’olio.

Chi controlla

E’ il  MIPAAF (D.M. 11657 del 15/06/2015 ) quale autorità pubblica ad espletare le funzioni di controllo per la denominazione “Sicilia”, protetta transitoriamente a livello nazionale con decreto 29 gennaio 2015 ad avere designato l’Istituto Regionale del vino e dell’olio come organismo indipendente. Tali funzioni sono previste dagli art. 36 e 37 del Reg. (UE) n. 1151/2012.

Tenete presente che ad oggi l’unico olio extravergine d’oliva italiano che ha ottenuto il riconoscimento Igp è il “Toscano” e che una sola fase del processo di produzione è necessaria per ottenere la denominazione IGP, mentre per la DOP il legame con il territorio riguarda tutto il processo produttivo.

Come e quando richiedere la certificazione

La scadenza per le richieste di assoggettamento degli olivicoltori è fissata improrogabilmente al 30 giugno di ogni anno.  Si ricorda inoltre che per l’iscrizione all’elenco olivicoltori è indispensabile compilare la scheda “Unità olivetata” nel fascicolo aziendale.

La richiesta di assoggettamento (allegati MAX 2 MB altrimenti saranno rifiutati) va inviata alla seguente PEC: olioigpsicilia.irvos@pec.it . I versamenti dovranno essere effettuati esclusivamente mediante bonifico bancario intestato a Istituto Regionale del Vino e dell’Olio IBAN IT 86C0301904612000008906046.

Certificazione dell’olio DOP

I prodotti, come l’olio di oliva extravergine, con certificazione DOP sono protetti dalle contraffazioni in tutta Europa.

L’olivicoltore la cui azienda si trova in un territorio che ha ottenuto questo riconoscimento e che intende commercializzare la propria produzione di olio con il marchio Dop, deve attenersi ad uno specifico disciplinare di produzione e sottostare al controllo di un “Ente di Certificazione” indipendente e appositamente incaricato e riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il MIPAAF.

Il disciplinare di produzione contiene tutte le norme di coltivazione dell’oliveto, di raccolta e confezionamento dell’olio di oliva che devono essere rigorosamente rispettate per l’ottenimento dell’olio a marchio Dop.

Olio extravergine di oliva biologico

L’olio extravergine d’oliva biologico non fa uso di pesticidi per eliminare i parassiti che si insediano negli uliveti e che potrebbero compromettere la qualità del raccolto.

Ciò avviene nell’agricoltura convenzionale ma non in agricoltura biologica, che non utilizza sostanze tossiche per la coltivazione degli ulivi e si attiene a regole ben precise nella produzione dell’olio.

L’olio bio dunque sarà di qualità superiore e non conterrà tracce di pesticidi e di sostanze potenzialmente dannose. Tuttavia i grandi produttori di olio in molti casi ricorrono a correttori chimici per nascondere l’acidità dell’olio per cui le piccole aziende e bio sono la migliore garanzia per avere olio extravergine di qualità.

L’olio extravergine di oliva

L’olio extravergine di oliva é la migliore tipologia di olio ed ha un grado di acidità  minore rispetto agli altri oli d’oliva.

La sua acidità non dovrebbe mai superare l’1%. Il gusto dell’olio extravergine viene definito perfettissimo perché è assolutamente vietato che ad esso vengano mescolati oli o miscele di oli di altra origine.

La lavorazione dell’olio extravergine avviene in modo che le condizioni termiche non causino nell’olio alterazioni di alcun tipo. In breve,l’olio extravergine d’oliva si differenzia dall’olio d’oliva in quanto è estratto dalla semplice spremitura delle olive con una acidità massima dell’1%.

L’olio d’oliva, invece, è ricavato da una miscela di olio raffinato e di olio vergine con un’acidità massima dell’1,5%.

L’olio evo con il tempo non migliora la sua qualità. E’ buona norma, però, non dimenticare le fondamentali regole di conservazione per l’olio d’oliva. Se acquistate l’olio in latte da più litri, travasatelo in bottiglie di vetro scuro man mano che lo utilizzate. In ogni caso conservate sempre l’olio d’oliva e l’olio extravergine d’oliva lontano da fonti di luce e di calore per evitare il deterioramento

Etichettatura degli oli di oliva evo

Esistono precise norme da rispettare sia per la tutela dei consumatori sia per la tracciabilità del prodotto:

  • devono indicare bene marchio, processo produttivo, luogo di produzione, caratteristiche del prodotto e le certificazioni etc secondo precise regole, perché etichette non a norma incorrono in sanzioni,
  •  essere chiare, leggibili e indelebili.

Inoltre esistono nuove disposizioni nazionali riguardo l’etichettatura dei prodotti biologici e la distribuzione a marchio.

Le etichette, inoltre, non devono:

  • essere trasparenti,
  • presentare scritte minuscole,
  • essere poco chiare sull’origine dei prodotti

Tre sono le etichette  che devono essere stampate dall’Azienda Olearia e apposte obbligatoriamente su ogni contenitore:

  1. etichetta a norma, concordata con l’Ente Certificatore, che certifichi se l’olio è di tipo igp, dop o bio ;
  2. etichetta SKU attribuita dall’Azienda Olearia;
  3. codice a barre FNSKU rilasciato da Amazon.

Inoltre acquistabili e gestiti da Olioliva per qualificare l’inventario dell’Azienda:

  • 5 codici a barre EAN-13 utilizzati per l’identificazione univoca per altrettanti prodotti destinati al consumatore finale.

La molitura a freddo a Montevago

Questo video fa vedere come viene fatta la molitura a freddo delle olive per produrre olio extravergine di oliva.

Vuoi sapere cosa significa olio spremuto, estratto o premuto, a freddo? Un olio può fregiarsi della dicitura estratto a freddo quando la temperatura della pasta delle olive (olive frante) in gramola non supera i 27° C. Lavorato a freddo, infatti, l’olio esprime al meglio le sue caratteristiche chimiche ed organolettiche.